Oggi è così, tutto passa. Tutto è moda. Poco resta.
E su quel “poco resta” che punta il signor Dario Pullin, l’ideatore di Amarò.
In Pullin nasce l’idea di voler creare qualcosa di buono e sano al tempo stesso e cosa meglio di un amaro? Da bere sempre, in qualsiasi occasione e con qualsiasi tipo di compagnia. Dico qualsiasi perché Amarò è un bitter naturale analcolico. Creato in modo tale da non togliere il rito più amato dagli italiani, quello dell’amaro dopo cena, neanche agli astemi.
Non punta ad essere una moda salutista del momento, come spesso capita di vedere oggigiorno, ma punta a diventare un vero e proprio stile di vita per tutti coloro che vogliono combinare il benessere con il gusto.
Amarò è un mix di piante ed erbe officinali sapientemente formulate nel rispetto delle più antiche tradizioni e dei segreti della lavorazione artigianale. Amarò ha le proprietà benefiche del desmodium, del boldo, del carciofo, del cardo marino ma anche del tarassaco, rabarbaro, arancia dolce, fringula, salvia, melissa, menta, genziana, rafano nero, liquirizia ed anice stellato. Non negherò il fatto che, in un primo impatto ho trovato il gusto particolare, amaro ma con un retrogusto di liquirizia. Poco denso, molto liquido. Che scende giù velocemente ma di cui il buon sapore resta.
Grazie alla simbiosi dei prodotti sopra elencati, Amarò si annovera tra i migliori prodotti con proprietà depurative, disintossicanti e digestive.
Si presenta in una bottiglia di vetro, può essere assaporato in modi differenti.
Liscio con ghiaccio oppure senza, dipende dai gusti, per alleviare la pesantezza e facilitare la digestione.
Si può anche miscelare con drink e soft drink, con il Tonic e/o con il Chinotto.
Inoltre depura, drena e disintossica. Tanto che, se diluito, con l’acqua può essere utilizzato come una tisana.
Insomma, Amarò è versatile e può essere assunto in modi diversi in momenti diversi della giornata, anche e soprattutto a seconda dei gusti personali.
Una delizia unica nel suo genere! Non siete curiosi?