Il 13 novembre di ogni anno si celebra la giornata mondiale della gentilezza: un’occasione importante per ricordare un comportamento quasi “passato di moda” al giorno d’oggi. Dal 1998 si festeggia il “World Kindness Day”, in realtà l’idea di questa iniziativa è nata in Giappone nel 1988 e più precisamente a Tokyo grazie al Japan Small Kindness Movement. Perché è così importante celebrare questa giornata mondiale? Scopriamolo insieme.
Perché celebrare la giornata mondiale della gentilezza?
Come diceva Gandhi, la gentilezza salverà il mondo. Una risposta gentile a un’azione sgarbata è un atto rivoluzionario poiché genera stupore, ferma l’aggressività e a sua volta genera gentilezza.
Gentilezza sicuramente fa rima con buona educazione, cortesia e belle maniere. Una persona gentile è una brava persona: è attenta ai bisogni degli altri, è altruista, generosa e disponibile, aiuta gli altri in modo disinteressato.
La gentilezza fa bene non solo a chi la riceve, ma anche a chi la fa. Essere gentili ci rende rilassati e sereni, ci migliora la vita. Praticare la gentilezza è il messaggio che il World Kindness Day vuole trasmettere universalmente. Aiutare un compagno di classe in difficoltà, aiutare il partner nelle faccende domestiche, abbracciare un amico che piange, aiutare un animale randagio o una persona anziana ad attraversare la strada: tanti sono i piccoli gesti quotidiani pillole di gentilezza e positività. In un mondo sempre più digitale e che ci vuole “distanti”, la gentilezza resta un’arma potente per regalare una gioia agli altri e sentirsi anche meglio.
Gentilezza è anche prestare attenzione agli altri, ascoltarli e non restare incollati con gli occhi no stop allo schermo di uno smartphone.
Gentilezza è evitare di disturbare gli altri ascoltando note audio in pubblico o musica ad alto volume, chiedere il permesso per postare foto social in cui compaiono altre persone e non litigare online sui social dando libero sfogo alla propria frustrazione. Ecco cosa significa essere “gentili digitali”.