La ricetta perfetta non esiste, ma c’è una parola chiave che governa tutto il pianeta dell’organizzazione della famiglia: il metodo.
Ce ne vuole uno per tutto, calibrato per quelle che sono le singole esigenze personali, dei figli e lavorative ma anche per gestire i rapporti umani con parenti e amici.
Conciliare tutto non è affatto uno scherzo, anzi: se non si utilizzano delle strategie ben precise si rischia infatti di perdere la bussola.
Pina di www.sweetironlady.com ci spiega come è possibile affrontare la vita di tutti i giorni e in particolare come conciliare la vita lavorativa e i figli.
Partendo dal presupposto che bisogna mettere fin da subito in conto che l’incastro tra carriera e maternità richiederà dei sacrifici.
Con un primo paletto importante, ovvero il fatto che purtroppo oggi in Italia i concetti di produttività e carriera sono ancora tanto legati al gesto del presenzialismo.
Dunque le rinunce (e i sensi di colpa connessi) non tarderanno ad arrivare quando ad esempio ci si troverà a quel bivio che richiede di scegliere se tornare prima a casa dal proprio figlio oppure restare a lavoro in ufficio.
Non ci sono però cose impossibili, tutto si può realizzare.
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Proprio come il concetto di mamma manager, che si deve smettere di considerare come una pura utopia.
Qualche trucco? Segnare tutto su un’agenda grande, programmare più cose possibili la sera per l’indomani (non solo i pasti) e delegare qualcosa al proprio compagno, magari la spesa o anche la carica della lavastoviglie.
Un vizio da perdere? Assolutamente quello di non rimettere a posto le cose che si sono utilizzate: un’abitudine sbagliata che può far saltare l’equilibrio dell’ordine, visto che poi si perde tempo per ricercare tutto.
Perché il tempo libero (ma anche le pause) sono dei toccasana imprescindibili in una giornata, ritagli di relax irrinunciabili.
Se poi il proprio lavoro è motivo di soddisfazione personale le cose si faranno pure un po’ più semplici, anche perché lo stare bene con se stesse verrà automaticamente trasmesso ai figli che di conseguenza potranno essere più sereni e felici.
Il mantra della ricerca della felicità
Nessuno pretende che una mamma sia h24 eccezionale e sempre perfetta, ma è certamente importante essere presenti e costanti nell’offerta di attenzione ai figli.
In questo modo si riesce anche a ricacciare quel senso di ansia e inadeguatezza, che si fa strada quando gli obiettivi di lavoro e famiglia troppo alti sfuggono e sembrano delle sconfitte.
La maternità non è capace di distruggere la carriera della donna, quest’ultima grazie all’arrivo di un figlio diventerà una persona migliore, ancora più forte e pronta ad affrontare la vita.
Con il mantra della ricerca della felicità sempre in sottofondo, così da essere un buon esempio anche per i bambini che sapranno di poter guardare alla loro realizzazione in piena libertà e con orgoglio.
C’è un limite virtuale a tutto questo, nel nostro Paese, che è figlio della società moderna così come viene vissuta e intesa dalle nuove generazioni.
Prima di fare un bambino si aspetta di dare risposta a tutte quelle domande che arrivano direttamente dalle convenzioni sociali e che riguardano la necessità di concludere il percorso di studi con una laurea, trovare un lavoro stabile e un compagno con cui mettere su casa.
Sembra che, finché tutti questi tasselli non saranno andati a posto, non possa esserci spazio per un figlio.
Il problema?
Che il tempo passa inesorabile e sono sempre in aumento le donne che arrivano alla soglia dei 40 anni senza ancora aver pensato alla possibilità di riprodursi.
Bisogna solo riflettere se non potrebbe essere troppo tardi e se il rimandare non sia una scelta scorretta, soprattutto non ‘di cuore’.